Riferimento nella visualizzazione dei dati, Alberto Cairo è uno dei nomi più importanti quando si parla di infografiche.
Alberto è nato in Spagna, dove ha guidato la creazione del dipartimento di infografica interattiva di El Mundo e ha vinto diversi premi con il suo team. In seguito, Alberto ha lavorato per uno dei maggiori gruppi mediatici del Brasile, Editora Globo, come direttore esecutivo della rivista Época.
Il curriculum di Alberto comprende anche due libri, il primo di giornalismo Massive Open Online Course e l'insegnamento presso la University of North Carolina - Chapel Hill. Davvero notevole, eh?
Attualmente è titolare della cattedra Knight in Visual Journalism presso la School of Communication e direttore del Visualization Program, entrambi presso l'Università di Miami. Tutto questo mentre tiene corsi di infografica e visualizzazione dei dati in tutto il mondo.
Alberto ha una visione chiara di come dovrebbe funzionare la visualizzazione dei dati.
Come dice lui stesso: le infografiche sono come gli occhiali. Se si tolgono gli occhiali, tutto è sfocato e non si riesce a distinguere ciò che si ha davanti. Il disordine sfocato sono i dati. Quando si indossano gli occhiali, tutto ha senso. Gli occhiali si adattano a voi e filtrano la confusione in qualcosa di comprensibile. Gli occhiali sono infografiche.
Realizzare un'infografica è sempre più facile. Tuttavia, è necessario avere la teoria necessaria per farlo bene. Le infografiche sono multidisciplinari. Ciò significa che per realizzare una buona infografica è necessario possedere conoscenze di base in diversi campi.
Ecco la ricetta: giornalismo, cartografia, statistica, arte, animazione e programmazione.
L'idea è quella di concentrarsi su un campo e avere le basi di tutti gli altri. In questo modo, sarete in grado di porre domande ai dati e alle prove, evitando il metodo del "lei/lui".
Così facendo, svilupperete un pensiero basato sull'evidenza. Ed è proprio questo il senso delle infografiche.
Alberto Cairo si è ispirato a grandi nomi dell'infografica come Nigel Holmes e a grandi riferimenti della visualizzazione dei dati come il New York Times.
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